SLOW FILM FEST / 4.0

SLOW FILM FEST / 4.0
GRATIS
2018-12-15T19:30:00-00:00

PROGRAMMA

15 dicembre

ore 19:30

Titolo C’ERA UNA VOLTA LA TERRA
ispirato agli articoli giornalistici di Francesco Jovine.

Regia Ilaria Jovine e Roberto Mariotti
Soggetto e sceneggiatura Ilaria Jovine
Voce narrante Neri Marcorè
Testi voice over tratti dagli articoli giornalistici di Francesco Jovine (1902 – 1950)
Testimonial Rocco Cirino, Valerio Di Fonso, Singh Opinder Sandhu, Singh Iqbal Sandhu
Fotografia e riprese Roberto Mariotti
Montaggio Ilaria Jovine, Roberto Mariotti
Missaggio musiche Primiano Di Biase
Fonico di Mix Giacomo Vitullo
Musica originale Giuseppe Spedino Moffa
Traduzione sottotitoli Giovanni De Feo, Anne Woodall
Produzione Effendemfilm e Ilja’Film
Paese di produzione Italia
Paese di ambientazione Italia, Molise
Genere Documentario – formato HD
Anno 2018
Durata 73minuti

Link

https://www.facebook.com/ceraunavoltalaterra/

Sinossi

Partendo da selezionati articoli giornalistici dello scrittore e saggista Francesco Jovine (1902-1950), pubblicati negli anni ’40 e dedicati alla civiltà contadina meridionale, il film indaga la realtà contemporanea, alla ricerca del medesimo legame raccontato dallo scrittore: quello che da sempre lega l’uomo alla terra.

Ne viene fuori una favola sospesa tra il presente e il passato, dai toni a volte poetici, a volte amari, che ha come protagonisti, oltre lo scrittore stesso, un giovane coltivatore, un professore di geografia, una mandria di vacche, due fratelli indiani e dei ragazzi afghani accolti in un centro di prima accoglienza, sorto all’interno di in un’azienda agricola.

Note degli autori

“La mia terra è per me una specie di sogno come un mito antico conosciuto attraverso i racconti di mio padre e un po’ per istinto”.

Pur parlando di “terra”, la pubblicistica (e ancor di più la narrativa) di Jovine trasmettono suggestioni legate ai sogni, ai miti e alle favole: la realtà descritta è quella di un Sud abbandonato da ragazzo per andare a studiare a Roma e lo scrittore, attingendo alla propria memoria e al vasto bagaglio di leggende e superstizioni della spiritualità contadina, la trasforma in una realtà magica e leggendaria.

Il tono favolistico dello scrittore, riscontrabile sorprendentemente anche negli articoli giornalistici scelti per il film, ha improntato anche le nostre riprese. Già durante i lunghi sopralluoghi, ci siamo resi conto che parlare di terra, soprattutto oggi, è parlare di un mondo paradossalmente lontano e sconosciuto. La terra è sotto i nostri piedi, ma non ce ne rendiamo conto, è insieme fatto concreto e concetto astratto. Non a caso abbiamo scelto come sottotitolo un’altra frase di Jovine: “La terra è un fatto di anima”.

I registi saranno in sala

ore 21


Titolo PUNISHMENT ISLAND

Regia Laura Cini
Sceneggiatura Laura Cini
Produttori Sirio Zabberoni, Laura Cini
Fotografia e riprese Philine Von Duszlen e David Becheri
Disegni Comfort Abemigisha
Location manager Laban Ahimibisibwe
Presa diretta P. Ocqueteau, J. Fellinger, M. Fabbri
Montaggio Laura Cini
Montaggio suono, design e mix Mirko Fabbri
Musica Marco Lamioni
Correzione colore David Becheri
Produzione Ombre Elettriche
Paese di produzione Italia
Paese di ambientazione Uganda
Genere Documentario – formato Full HD
Anno 2017
Durata 56minuti

Link:

Trailer italiano: https://vimeo.com/236480127
Trailer inglese: https://www.youtube.com/watch?v=0uAri2PcMEc

Sinossi

Akampene, una minuscola isola in Uganda, sta per essere sommersa dalle acque del lago Bunyonyi. Prima di scomparire per sempre, il suo ultimo desiderio è rivelare la sua tragica storia sconosciuta. Le ragazze che restavano incinte, infrangendo il tabù del sesso prematrimoniale, venivano abbandonate sull’isola dove trovavano la morte; per fame o per annegamento. Una ricerca soprannaturale, guidata dall’isola stessa, conduce a Mauda, Jenerasi e Grace. Salvate da uomini poveri che non avevano la dote per sposarsi, queste tre donne riveleranno la storia segreta di Akampene prima che diventi per sempre leggenda.

Festival

Bayimba International Arts Film Festival, 2017 (Uganda)
Visioni dal Mondo, 2017 (Italia): Vincitore Premio Unicredit Pavillion e Premio Unicredit Pavillion Giovani.
Taiwan International Ethnographic Film Festival, 2017 (Taiwan)
Wales African Film Festival, 2017 (UK): vincitore miglior documentario
Rassegna Internazionale Cinema e Donne, 2017 (Italia)
Luxor African Film Festival, 2018 (Egitto): In concorso sezione Documentaries for Freedom.
Sguardi Altrove Film Festival, 2018 (Italia): vincitore premio della stampa

Etnofilmfest, 2018 (Italia): vincitore miglior documentario

Toscana Filmmakers Festival, 2018 (Italia): vincitore miglior documentario

 

Note dell’autrice

Mi trovavo in questa zona remota dell’Uganda a collaborare con una ONG locale quando mi raccontarono la storia dell’isola. Mi colpì molto il fatto che le persone del posto la raccontassero come una leggenda e che nessuno sapesse se davvero fosse reale. Tornai a fare delle disperate ricerche finché non trovammo le sopravvissute. Il mio intento era lasciare una documentazione storica – in un luogo dove la storia non è scritta – ma volevo anche mantenere nel film l’esperienza e le sensazioni vissute in questo angolo di mondo: la forza e la bellezza della natura, il sottile confine tra leggenda e realtà, il destino di uomini e donne, la frattura nella storia locale con l’arrivo dei bianchi. Il risultato è un documentario creativo raccontato da un’insolita protagonista, una scelta ispirata dallo stile orale dello storytelling africano e dall’animismo delle religioni tradizionali, ancora osservate intimamente e segretamente. I disegni di un giovane artista ugandese che ha ascoltato con me tutte le storie in qualità di traduttore aggiungono una prospettiva totalmente africana alla storia.

La regista sarà in sala

ore 22:00


Titolo
MOO-YA

Regia Filippo Ticozzi
Sceneggiatura Filippo Ticozzi
Con Anthony Modesto Opio
Produzione Effendemfilm
Paese di produzione Italia
Paese di ambientazione Uganda
Genere Documentario – formato 4k
Anno 2016
Durata 64 minuti

Link:

https://www.youtube.com/watch?v=zsqB7ngpBhQ

Sinossi

Opio è un uomo cieco che vive in uno sperduto villaggio africano. Passa la maggior parte del suo tempo seduto, ascoltando la propria terra colma di mistero e dal passato sanguinoso. Un giorno, senza un motivo apparente, decide di partire.

Festival

Premio Speciale della Giuria TffDoc Torino Film Festival,  Miglior Film Extr’A Festival Cinema Africano d’Asia e America Latina, Miglior Documentario EtnoFilm Fest, Menzione Speciale Mediterraneo Video Festival, Premio Giuria Giovani IsReal Festival, Menzione Speciale della Giuria Documentaria Noto.

Doc/It Professional Award, Signes de Nuit, Premio Marcellino De Baggis, Marfici Festival International de Cine Independiente de Mar Del Plata, Arkipel Jakarta International Documentary & Experimental Film Festival, Ariano International Film Festival, Detour Festival del Cinema di Viaggio, Visioni Fuori Raccordo, Cinéma Verité Iran International Documentary Film Festival, International Film Festival of Oranjemund, Babel Film Festival, Cinepalium Fest, Docfeed Film Festival, FilmTv Lab, Le Giornate del Documentario Università Pavia.

Note dell’autore

Il viaggio senza meta di un non vedente per ridefinire le coordinate di un mondo. Questo avevo in mente prima di girare.  Riformulare il nostro punto di vista attraverso il fluttuare di un cieco; un vedere nostro più elementare e frammentario per penetrare un luogo che appare familiare e invece è ancora, immensamente, misterioso. Una sorta di documentario di fantascienza dove spiriti possenti, come Moo Ya del Nilo, ancora mettono timore, e dove la tragedia dell’uomo pare interminabile.

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